Benessere a tutto tondo: la lista delle aziende “che non usano” olio di palma

L’Italia, il paese dell’olio extravergine di oliva è in realtà un grande utilizzatore di olio di palma utilizzato da quasi tutte le aziende del settore.

Biscotti, patatine, snack, gelati: dal biberon agli snack, quanti di questi prodotti mangiamo ogni giorno noi e i nostri figli?
Al recente congresso nazionale di nutrizione pediatrica “Medieterranea” tenutosi a Bari, gli esperti hanno svelato gli ultimi dati sugli effetti dell’olio di palma e altri oli tropicali sull’alimentazione e le marche e prodotti dedicati a bambini e ragazzi che ancora li contengono.

L’olio di palma impiegato in alcuni dei prodotti più venduti contiene contaminanti cancerogeni spesso oltre le soglie di sicurezza. Lo dimostrano le analisi di laboratorio condotte da Altroconsumo – pubblicate a giugno di quest’anno – su merendine e biscotti, patatine, latte per neonati.

Dopo decine di lettere inviate da genitori preoccupati per la presenza di olio di palma nei biscotti Plasmon – e una petizione online su Change.org – l’azienda ha deciso di dire stop all’olio tropicale. La nuova ricetta del biscotto contiene olio di girasole e di oliva e mantiene inalterati gusto e caratteristiche di solubilità.

Quindi sostituire l’olio di palma non è impossibile. E, infatti, la lista delle aziende che realizzano prodotti da forno senza l’olio tropicale inizia ad allungarsi. Eccone alcune:

  • Alce Nero
  • Bonifanti
  • Colussi
  • Duca d’Alba
  • Loacker
  • Misura
  • Valledoro

E si aggiungono anche alcune catene di supermercati come Carrefour, Esselunga e Coop.

Italy e-Food invita i lettori ad inviare segnalazioni di prodotti senza olio di palma per completare la nostra lista e per valorizzare le aziende Made in Italy che si orientano a scelte di qualità.