Matteo e Manuele: “PiadaPiave, la nostra piadina ha il cuore pescarese”
Un ambiente accogliente, caldo, dove si respira aria di casa e di cose buone.
Un luogo dove ti puoi accomodare e assaggiare…
Arrosticini? No.
Pasta alla chitarra? No.
Pizza doce? No.
Pizza? No.
Piadina?!?! Sì.
Proprio così, a Pescara, in pieno centro, via Piave per la precisione, si possono gustare deliziose piadine grazie alla bravura di Matteo e Manuele, due giovani fratelli e la loro PiadaPiave.
Con loro abbiamo parlato di questo prodotto di punta dell’Emilia Romagna trapiantato in Abruzzo.
Ragazzi, perchè Pescara quale città per fare piadine?
“Perchè è la nostra città. Io sono nato a Milano, papà milanese, Manuele è nato a Penne. C’è stato un distacco di nostro padre dalla città nativa per venire qui a Pescara dove ha incontrato mamma. Sono cresciuto a Pescara e abbiamo deciso di rimanere qui nonostante io, avendo studiato Mediazione linguistica, ho girato parecchio il mondo. Perchè da pescaresi abbiamo scelto le piadine e non gli arrosticini? Due precisazioni: è stato Manuele a trascinarmi in questa avventura, in secondo luogo sono tanti i prodotti abruzzesi che usiamo per le nostre ‘piade’ al punto da dire che per noi la piadina è romagnolo-abruzzese. Anche i vini sono della nostra terrà così come alcune birre artigianali. Insomma, abbiamo puntato molto sul nostro territorio, di romagnolo c’è solo la piadina perchè il suo cuore è abruzzese. A questo aggiungo che volevamo ‘regalare’ alla città un prodotto a regola d’arte, che permettesse di distinguerci dagli altri locali”.
Secondo voi, la “piada” per un romagnolo, cosa rappresenta?
“Uno stile di vita; un po’ come gli arrosticini per noi. La differenza è che in Romagna la piadina è un piatto ‘take away’, mordi e fuggi, non so se esistono locali in cui ci si può sedere in tranquillità. Ma al di là di questo è sicuramente la regina dell’Emilia Romagna”.
La tradizionale piadina è farcita con…
“Se parliamo al passato, veniva condita con erbe di campo e, in particolare, erbe spontanee come il crescione (o cassone) che dà il nome a un tipo di piadina che viene chiusa a mo’ di calzone a cui si aggiungeva lo squacquerone che dava gusto e perfezione. Se guardiamo ai tempi più attuali, con la raffinatezza dei prodotti, la Leggendaria, come la chiamiamo noi, è quella farcita con squacquerone, prosciutto crudo e rucola”.
Quali le piadine più richieste dalla clientela?
“Due su tutte: Sapori di monte e Grigliata vivace. La prima è fatta con speck, brie, funghi mele e noci; la seconda è farcita con salciccia abruzzese, cicoria saltata, mozzarella e cipolla caramellata. A proposito della Sapori di monte, in molti sono scettici sull’uso della mela…ma cambiano idea dopo averla provata…”.
La più sfiziosa del menù?
“Anche in questo caso ne citiamo due: Vento di montagna con speck, spinaci, mozzarella e crema di tartufo e Croccante delizia con prosciutto cotto, gorgonzola, noci e un pesto di rucola e noci”.
Oltre al classico impasto, la vostra piadina è anche al kamut e integrale.
“E’ stata una scelta iniziale premiata sin da subito; siamo consapevoli che la clientela può avere questo genere di esigenze. Diciamo che precorriamo un po’ i tempi per avere sempre una scelta in più che, ora, vogliamo ampliare. Vegani e vegetariani? Le nostre piadine soddisfano anche i loro gusti. Un particolare che teniamo a precisare: le farine da noi usate vengono direttamente dalla Romagna, mulino Maraldi per la precisione, che ci rifornisce ogni mese”.